Nella serata di lunedì 6 marzo gli associati di Lucca e Viareggio, per l’occasione riuniti in sessione collegiale presso i locali della sezione lucchese, hanno avuto come gradito e importante ospite il Responsabile Nazionale del Settore Tecnico dell’AIA, Matteo Trefoloni, invitato a tenere una lezione in occasione della gremita Riunione Tecnica Obbligatoria congiunta cui hanno partecipato anche Marco Landucci, responsabile del Modulo Regolamento e Perfezionamento del Settore Tecnico, e Vittorio Bini, anch’esso componente del S.T., oltre al collega lucchese componente della Commissione Regionale Arbitri della Toscana, Riccardo Bianchi.
L’ospite ha indirizzato la serata principalmente rivolgendosi ai colleghi più giovani spiegando come, dal punto di vista concettuale, l’IFAB nel corso degli ultimi anni abbia modificato molto l’approccio di un arbitro nell’applicazione delle regole del calcio, passando prima da una ricerca di oggettività massima per poi tornare sui propri passi affidando all’interpretazione dell’arbitro, sempre più soggettiva nelle regole, le situazioni di campo (ad esempio nei confronti della punibilità dei tocchi di mano o delle posizioni di fuorigioco). Di fatto ciò comporta una importante conseguenza: un arbitro, a qualsiasi livello, non può esimersi dal “capire il calcio”!
Trefoloni, mediante la visione di vari spezzoni di gare, ha focalizzato l’attenzione su vari aspetti per i quali è ormai indispensabile conoscere le dinamiche del gioco del calcio, oltre che delle sue regole.
L’arbitro oggi non può e non deve dimostrare la propria personalità solo basandosi sulla forza caratteriale con cui affronta la gara; adesso è necessario saper trovarsi al posto giusto nel momento giusto, avendo la capacità di sportarsi scegliendo consapevolmente come e da dove “arbitrare” un’azione; è indispensabile inoltre assumere le decisioni con la giusta tempistica nelle proprie scelte perché consegnare bene il messaggio arbitrale (comunicandolo e spiegandolo) è decisivo per il buon esito della gara, da qui anche l’importanza dello sguardo con cui si approcciano i calciatori, necessariamente deciso e convinto. Altro aspetto indicativo della necessità di conoscere il gioco da parte di un arbitro è quello riguardante l’individuazione tempestiva dei calciatori “guastatori” al fine di arginarne le intemperanze e la loro intenzione di disturbo oppure capire la necessità di tutela di un calciatore, sistematicamente oggetto di falli da parte di diversi avversari. Tutto ciò, e molto altro, rappresenta concretamente la necessità di conoscere bene il calcio per arbitrare con efficacia le gare.
Matteo, grazie alla sua capacità oratoria accattivante ed empatica, unita alla sua non usuale capacità tecnica nella rappresentazione dei vari aspetti regolamentari, nel corso della serata ha interagito spesso con i colleghi più giovani riuscendo a mantenerne elevato il livello di attenzione.
Al termine della sua preziosa ed eccellente lezione sono stati portati all’amico Matteo Trefoloni i sentiti ringraziamenti da parte dei presidenti sezionali Antonio Ruffo per la sezione di Lucca e Edoardo Brusco per quella di Viareggio, a nome di tutti i loro associati.